Per il Regno d’Italia la guerra del 1914-18 durò ‘solo’ tre anni ma il prezzo in vite umane fu altissimo, benchè quello stabilito ufficialmente sia stato un compromesso tra rilevazioni molto diverse tra loro: 531.165 militari uccisi o dispersi. Si tratta di un censimento sul quale ancora oggi gli storici dibattono ma che comunque è grosso modo quanto dicono, per la loro parte, gli atti di morte dei soldati prodotti dalle furerie militari ed inviati ai comuni di appartenenza.
Questi documenti sono stati una delle fonti per la compilazione dell’Albo d’Oro dei militari caduti nella guerra nazionale 1915-18 istituito nel 1925, iniziato dall’allora Ministero della guerra l’anno successivo e completato nel 1964 dal Ministero della Difesa che ancora lo gestisce
L’Albo è costituito da 28 volumi organizzati in ordine alfabetico per regioni e distretti militari di appartenenza dei soldati. I volumi XXIII e XXIV riguardano la Toscana ed un pezzo di Romagna: il primo i Distretti militari di Arezzo, Firenze, Pistoia, parti di quello di Siena e Forlì-Cesena, il secondo quelli di Livorno, Lucca, Massa, Pisa ed il resto del Distretto di Siena.
L’elenco generale ufficiale dei caduti italiani è disponibile solo su carta (ma andando al Ministero della Difesa perchè l’Albo non è in commercio nè lo hanno le Biblioteche pubbliche, comprese le due nazionali di Roma e Firenze) mentre in formato elettronico l’unica risorsa ufficiale e su questa pagina del Ministero della Difesa (quindi un database c’è ma per qualche ragione non è reso pubblico) dove però la ricerca è possibile solo a partire dal cognome che deve essere noto a priori e con modalità davvero singolari: ad esempio “Meli” restituisce 672 risultati ma arriva effettivamente al 235° posto preceduto da tutti i record che, in qualsiasi posizione, contengono quel termine. Evabbè.
Ma la pagina del Ministero ha anche il pregio di fornire il link diretto alla versione digitale delle pagine originali e da qui a scaricare quelle del volume XXIII (857) è stato un passo.
In quello successivo abbiamo isolato le 686 che riguardano la nostra valle e da queste, estraendone manualmente e con tanta pazienza e controlli incrociati i dati di interesse, finalmente sappiamo che i Valdarnesi uccisi nella Grande guerra sono stati 2316, che 1307 sono morti quando non avevano ancora 25 anni e 45 solo 16, che i caduti bucinesi sono stati 199, i sangiovannesi 94, i montevarchini 173, che alcuni caduti attribuiti al Valdarno sono invece di altre parti del Paese e tante altre informazioni utili non solo alla memoria collettiva ma anche, eventualmente, a completare lacune nella propria storia familiare.
I dati presenti nelle pagine dell’Albo d’oro sono nome, cognome, paternità, eventuali onorificenze militari, grado, reparto operativo, luogo, data di nascita, distretto militare di appartenenza, data, luogo e causa di morte.
Nel nostro database ne abbiamo esclusi alcuni ed inseriti altri ma si tratta di un foglio di calcolo non protetto, gestibile sia con Excel di Microsoft che Calc di Libre Office e chiunque ne abbia dimestichezza potrà apportare modifiche o integrazioni liberamente purchè rispetti la nostra licenza CC BY-NC-SA 4.0 Internazionale.
Per chi volesse dare un contributo alla nostra ricerca aggiungendo o controllando record, ci sono le 857 pagine del volume XXIII in quattro file zippati (1, 2, 3, 4) ma anche una cinquantina di fascicoli dei caduti valdarnesi raccolti durante il conflitto dal Ministero dell’Istruzione ed infine, per chi vuole solo leggere in pace l’elenco in ordine alfabetico, le pagine di questo PDF.