Le due più famose cronache medievali fiorentine sono state entrambe oggetto di importanti dispute storiografiche. L’una, sviluppatasi nei secoli tra studiosi italiani per il tramite di pubblicazioni, ricerche archivistiche e conferenze, ha riguardato la Nova cronica di Giovanni Villani e le sue relazioni con la Storia fiorentina di Ricordano Malespini; l’altra, deflagrata nel 1874 da una pubblicazione dello storico tedesco Paul Scheffer-Boichorst che, buon ultimo, denunciò la falsità della Storia malespiniana ma scrisse anche che la Cronica di Dino Compagni era una contraffazione creata nel ‘600 o ‘700 dall’Accademia della Crusca.
Quest’ultima affermazione scatenò polemiche che durarono un trentennio e coinvolsero storici ed intellettuali di cinque nazionalità ma di questo racconteremo in un prossimo articolo sulle storie fiorentine. Ora dedichiamoci al caso Villani – Malespini.
Parte consistente della storiografia italiana ha per diversi secoli dato per acquisito che la più antica storia fiorentina in volgare fosse quella di Ricordano Malespini e che le straordinarie concordanze con la Nuova cronica di Giovanni Villani dipendevano da un banale quanto esteso plagio di questi ai danni di quello. Parere della maggioranza degli storici ma non di tutti e non da sempre.
Dubbi sull’autenticità del testo ed anche della reale esistenza dei due autori dovevano essere ben diffusi già nel ‘500 a giudicare da quanto, a proposito di Ricordano Malespini, se ne scrive in un documento dell’epoca: ‘… ma perchè la fede e autorità di questo scrittore da molti è revocata in dubbio, vien tenuto il libro per apocrifo‘.
Anche nei secoli successivi furono non poche le perplessità degli storici ed anche di quelli convinti dell’autenticità della Storia fiorentina come Domenico Maria Manni (‘[la Storia fiorentina] ritiene dubitanza e falsità sin nel nome di Ricordano Malespini‘), Vincenzo Follini, storico curatore della Storia fiorentina malespiniana (‘ essere stato il Malespini da tutti i copisti alterato, di stranieri ornamenti arricchito, posto bene spesso in contraddizione con sè medesimo, e fattolo parlare di cose, che a suo tempo non erano cominciate ad esistere‘), Carlo Milanesi (‘[nella storia malespiniana parecchi capitoli] vi sono stati trasportati di peso dalla Cronaca di Giovanni Villani‘).
Sui Malespini aveva espresso perplessità anche lo storico austriaco Arnold Busson nel 1869 ma occorre dire che sino all’intervento di Scheffer-Boichorst gli storici italiani che si sono interessati ai Malespini hanno preferito guardare al dito anzichè alla Luna, sprecando le loro energie per capire quale fosse il vero nome dell’autore e tralasciando del tutto un’analisi critica del suo testo.
Dopo Scheffer-Boichorst è rimasto ben poco da dire sulla vicenda malespiniana se non che si è trattato di una contraffazione composta posteriormente alla Nuova cronica di Giovanni Villani, essa prima e vera cronaca fiorentina in volgare
A chi fosse interessato ad approfondimenti meno datati suggeriamo la lettura della voce Malispini Ricordano curata nel 2007 da Laura Mastroddi per il Dizionario Biografico degli Italiani e da Giovanni Aquilecchia sull’Enciclopedia Dantesca nel 1970
Qui a destra e di seguito le due cronache ‘incriminate’, i due studi di denuncia di Scheffer-Boichorst, l’estratto della parte dedicata ai Malespini, la loro traduzione ed illustrazione ad opera di Cesare Paoli e la risposta di Gino Capponi in difesa dell’autenticità della storia malespiniana. Insomma la cronaca in diretta di una disputa di centoquaranta anni fa e riportata in italiano anche la parte tedesca. Un click per leggere e/o scaricare.
La disputa Villani – Malespini
Istorie fiorentine di Giovanni Villani cittadino fiorentino fino all’anno MCCCXLVIII – Giovanni Villani
Storia fiorentina – Ricordano e Giacotto Malespini
Florentiner studien – Paul Scheffer-Boichorst
Die Geschichte der Malespini, eine Faelschung – Paul Scheffer-Boichorst
La Storia fiorentina di Ricordano e Giacotto Malespini – Cesare Paoli
Nota intorno ai Malespini – Gino Capponi